Archivio novembre 2006
Il Sarto Virtuale di Cernobbio su Rai Due
Scritto da Albegor in Como, Net-Tailor, Software il novembre 23, 2006
Ecco il filmato del servizio realizzato per la rubrica Non Solo Soldi del TG2 che ha come protagonista Il Sarto Virtuale di Cernobbio, questo personaggio quasi mitologico che si perde tra le nebbie del Lago di Como…
Ormai mi sono abituato anch’io a chiamarlo così come l’ha chiamato la stampa finora, anche se in realtà in sartoria si preferisce il riferimento preciso alla Sartoria Orefice per una questione di ritorno di immagine.
Ma forse è meglio così, la gente ricorda più facilmente la storia del sarto virtuale che prende le misure con una telecamera via Internet.
Il servizio in TV ha galvanizzato tutti in sartoria e nel video, oltre al personale al lavoro mentre Cleto Orefice mostra il funzionamento del sistema, sono visibile anche io nella registrazione che gira sul monitor di sinistra.
Abbiamo salvato quella registrazione mentre facevo le prove per l’abito che hanno realizzato ( scolpito è la metafora più adatta 🙂 ) su misura per me.
Davvero un bel colpaccio pubblicitario per la sartoria e le persone coinvolte nel progetto.
Buona visione!
Un’Immagine Vale Più di Mille Parole
Quant’è vera questa frase!
Anche per voi “fotografare significa attribuire importanza”, come diceva Susan Sontag?
Un post sulla fotografia mi dà lo spunto per mostrare un’altra selezione delle foto che ho scattato durante il Vespatour.
La prima mostra la facciata del Duomo di Torino e la torre campanaria sotto un cielo che ha strappato un “ma che bel cielo!” ad un amico ed ex-collega quando lavoravo alla Trecision di Rapallo. Commento che vale doppio se detto da un artista come lui. 😉
Rimanendo in tema di Torino, dato che giovedì andrò al Telemobility Forum 2006, la seconda mostra il famoso Piercing, curioso esempio di arte urbana realizzato nel 1996 su un edificio di Piazza Corpus Domini.
Nella terza si vede l’Antica Tettoia Dell’Orologio in Piazza della Repubblica con la scritta Amare le differenze in diverse lingue.
Il Futuro è il Sarto di Cernobbio
Scritto da Albegor in Como, Net-Tailor, Software il novembre 18, 2006
Un titolo del genere scelto per l’intervista a Raffaello Vignali, presidente della Compagnia delle Opere, pubblicato sulla rivista Business People di Novembre ,è emblematico e significa una sola cosa: il progetto di innovazione legato alla Sartoria Orefice di Cernobbio, che ho curato dall’inizio alla fine con la coordinazione del Centro Volta, è diventato un caso di successo! 🙂
Un esempio da seguire per le piccole imprese italiane che sentono tanto parlare di innovazione, vorrebbero partire con questi progetti, ma non sanno che pesci pigliare.
Non risparmio però una critica sulla frase: “Da noi non sarebbero potuti esistere né Hewlett e Packard né Bill Gates, perché in Italia uno se apre un’azienda in un garage arriva l’Asl e la fa chiudere“… un cliché spesso utilizzato per nascondere i veri problemi della nuova imprenditoria legata all’ICT.
L’intervista a Vignali verte infatti sull’analisi delle problematiche che il tessuto imprenditoriale italiano deve affrontare per percorrere la difficile strada dell’innovazione al fine di mantenere la competitività del prodotto Made in Italy in un mercato globalizzato, nonché dei benefici che se ne possono trarre nel momento in cui un progetto di innovazione giunge a buon fine, portando come esempio il “Sarto di Cernobbio“, sebbene nell’articolo il progetto venga descritto in maniera generica e con qualche errore sul funzionamento del sistema.
Funzionamento che è stato invece bene illustrato da Cleto Orefice giovedì mattina quando una troupe della Rai, capeggiata dalla giornalista Sandra Cecchi, si è recata in sartoria per realizzare un servizio per la rubrica Non Solo Soldi del TG2, rubrica che va in onda dal lunedì al venerdì alle 10:30 su Rai Due.
Il servizio televisivo avrà breve durata, ma sarà la prima volta che verrà mostrato pubblicamente il sistema. Da non perdere per capire come una sartoria che lavora nello stesso modo da ben 5 generazioni abbia imparato a usare PC e Internet non solo per semplificare il proprio lavoro, ma anche per aumentare il proprio volume d’affari con prospettive di cui probabilmente non ci si rende ancora conto.
Sebbene sia più ferrato con le texture che con i tessuti ;), ormai potrei quasi dire di essere un “sarto” anch’io se considerate l’analogia del lavoro artigianale di cui ho già scritto sul blog, percui sarà un piacere seguire da vicino gli sviluppi della Sartoria Orefice.
Smettila di Incasinarti!
E’ il titolo del nuovo libro di Roberto Re, fondatore di HRD Training Group, società di servizi dedicati alla formazione e allo sviluppo personale sia per aziende che per privati. Non appena ho saputo tramite la newsletter di HRD che il tour di presentazione del libro sarebbe partito da Milano con un One Night Seminar promozionale al Teatro Nuovo il 13 Novembre, non ho perso tempo e mi sono iscritto subito.
Lo spettacolo è stato davvero entusiasmante! Vedere Roberto Re comunicare ed esprimersi dal vivo lascia il segno. Mi ha sorpreso perecchio il fatto che uno come lui, che dovrebbe essere abituato a parlare in pubblico, fosse visibilmente emozionato durante le primissime battute dello spettacolo, un chiaro segno del totale coinvolgimento in quello che fa. 🙂
La serata è proseguita presentando tramite degli spezzoni di film selezionati ad arte le 10 strategie di incasinamento che adottiamo inconsapevolmente nella nostra vita e che sono descritte nel libro. Renato Converso, energetico comico calabrese, ha fatto poi il suo intervento per mostrare quanto sia utile la riso-terapia. 🙂
C’era anche il mitico Don Mazzi in prima fila, dato che ha scritto la prefazione del libro.
In realtà questo è il secondo libro che Roberto Re scrive. Il primo, Leader di te stesso, divenuto un best seller edito da Mondadori, ha rappresentato per me una sorta di pietra miliare perché ha dato inizio ad un percorso di crescita personale che sta dando frutti inaspettati e che continua ancora adesso.
Proprio per questo ho portato quel libro con me e nell’intervallo sono riuscito a farmelo autografare da Roberto assediato da una folla di persone che volevamo scrivesse una dedica personalizzata sul nuovo libro fresco di stampa.
“Questo è il tuo primo, Roberto!” gli ho detto mentre lo firmava e lui con un cenno di assenso mi ha risposto: “Eh, questo è tosto!”.
Forse infatti il secondo è un pò più leggero, ma lo saprò solo dopo averlo finito.
Di sicuro ho diversi amici a cui regalare un libro dal titolo Smettila di incasinarti per questo Natale.
Non c’è due senza tre, Roberto! 😉
Bloggare o Non Bloggare
“Ma perchè lo fai?” mi ha chiesto qualche tempo fa un amico riferendosi al blog.
Mi è rimasto impresso perché l’ha detto con un tono e gli occhi sgranati che sottointendevano qualcosa di più simile a “Ma perché diavolo perdi tempo a scrivere un blog?“.
Mi ha sorpreso anche perchè l’amico in questione è un laureando in robotica e quindi ha una certa dimestichezza con gli strumenti informatici. 😉
Mi ha fatto quella domanda forse perché non capiva perché uno senta il bisogno di raccontare qualcosa di sè a chiunque capiti di leggere il blog, o forse non gli sembrava un qualcosa di giustificato dal momento che nessuno mi paga per il tempo che dedico al blog.
Mi sono posto la stessa domanda e credo che la risposta sia di due tipi: da un lato un qualcosa che serve a me per fissare nel tempo i ricordi e fare il punto dei progressi sui miei progetti, dall’altro c’é un’esigenza naturale di comunicare, o semplicemente intrattenere chiunque si fermi a leggere queste righe.
La gratificazione poi avviene quando qualcuno mi dice di aver letto il blog e di averne apprezzato il contenuto. In quell’istante un sorriso da parte di un amico o di una persona che conosco appena va ben oltre qualsiasi remunerazione pecuniaria.
Di recente ho studiato la migliore piattaforma software su cui trasferire il blog e ho scelto WordPress dopo aver letto il libro Building Online Communities With Drupal, phpBB, and WordPress. Ho installato WordPress sul mio spazio web ed ho iniziato a popolare il database di contenuti iniziando dal primo post che ho scritto il 16 Luglio 2003 in occasione del lancio di Ecpc.
Dopo più di 220 post inseriti ecco il risultato in anteprima: blog.albegor.com
Ci vorrà ancora un pò di tempo per completare la migrazione e personalizzare la grafica, ma ho già ricevuto dei commenti positivi sul risultato e sembra che il tema grafico che ho scelto piaccia.
E’ stato davvero strano rileggere tutti i vecchi post mentre li trasferivo. Ho notato io stesso un modo diverso di scrivere e di pormi nei confronti dei lettori nel tempo. E’ stato come una sorta di verifica di una crescita personale.
Un’altra cosa che secondo me costituisce un motivo più che valido per tenere un blog. 🙂
Vespacrash a Milano! :(
Gli amici mi prendono in giro quando uso il termine Vespatour per descrivere il viaggio che ho fatto quest’estate per l’Italia in Vespa, perché fa venire loro in mente un tour di gruppo organizzato, non certo un viaggio fatto in solitaria.
Dopo quello che è successo nei giorni scorsi a Milano spero non faranno lo stesso quando userò il termine Vespacrash per descrivere la caduta in mezzo alla strada che ha causato un danno non da poco alla mia Vespa GTS…
Cavolo, ho fatto 4200 Km per l’Italia in un mese senza nemmeno un graffio ed ecco che riesco a disfarne la fiancata sinistra cadendo come un asino nel traffico milanese.
Avete presente la banchina del tram che separa le due carreggiate e sporge di qualche centimetro dal fondo stradale?
Bene, stavo percorrendo tranquillamente un tratto di strada di quel tipo. Ero esattamente parallelo e molto vicino alla bassa banchina, prospettiva dalla quale non si notava il rilievo, complici le condizioni di luce della tarda serata. Per superare un’auto davanti a me decido di svoltare verso il tratto centrale che sembrava piatto, quando perdo improvvisamente il controllo della Vespa e mi ritrovo a terra prima ancora di capire perché.
Brutta esperienza… poteva andare peggio, ma non è molto di consolazione visto il danno alla Vespa.
Stavo usando il palmare come navigatore GPS e per fortuna non ha subito danni nella caduta. E’ il quarto salvataggio che mi ha garantito il laccetto di sicurezza agganciato allo specchietto sinistro, mentre gli altri tre sono avvenuti durante il Vespatour.
Che anche il palmare abbia sette vite come i gatti?
Spero proprio che il Vespatour avrà un seguito, ma che invece il Vespacrash rimarrà un caso più unico che raro… sigh!
in_rete 2006miniartextilcomo
Sembra quasi uno scioglilingua e in effetti mi riesce difficile pronunciare correttamente il nome che hanno scelto per l’esposizione comasca dedicata all’arte tessile contemporanea, giunta alla 16a edizione. Quest’anno sono ben 11 le locazioni sparse per Como dedicate alla mostra.
L’allestimento più ricco è quello all’interno dell’ex-chiesa di San Francesco, in cui accanto ad alcune opere davvero suggestive quale l’esercito di rane di seta che sembrano scendere da una delle pareti della navata destra, c’è una sezione dedicata alla Net Art curata da Domenico Quaranta, nella quale i fili che compongono i tessuti virtuali sono generati da algoritmi software. Non a caso hanno aggiunto in_rete al titolo della mostra.
L’abside è occupata da una struttura metallica sospesa sulla quale sono posti 54 minitessili, tra i quali spicca Protocolli di Rete, il globo in midollino realizzato da Ilaria Giussani, una amica che lavora al Museo della Seta e che di recente ha ricevuto il Premio Arte 2006.
Proprio al museo Ilaria mi ha concesso di fotografare l’installazione Cibo per lo Spirito di Anna Moro-Lin & Verdeaqua che vedete qui sotto. Davvero creativa e originale la mise en place sulla tavola, mentre Ilaria preferisce i lavori di Marie Rose Lortet, esposti anch’essi al museo.
Imponente è l’opera di Akio Hamatani presso la tessitura. Sembra quasi lo scafo di una grande nave sospesa sull’acqua… sarà una sorta di arca pronta a salpare per portar via tutte le bestie che girano per Como? 😉
Non vi dico di più per lasciarvi la curiosità di visitare la mostra.
Troppo spesso infatti sembra che i comaschi ignorino eventi di questo tipo e a causa del fattore “tanto ci posso andare quando voglio” si finisce col procrastinare la visita fino a farsi sfuggire l’occasione.
C’è tempo fino al 12 Novembre.
Dopo questo collegamento tra arte tessile e grafica digitale la prossima volta che mi capiterà di spiegare cos’è una texture userò la metafora della tessitura dei pixel! 🙂
Ecpc Finalista nei Best Software Awards 2006
Scritto da Albegor in Euro Coins Pocket Collector, Mobile, Software il novembre 4, 2006
Non me l’aspettavo affatto dato che ammetto di avere un pò trascurato negli ultimi mesi Euro Coins Pocket Collector, il software che ho realizzato per gli appassionati delle Euro monete. Ho scelto infatti di rispettare le priorità del lavoro quale consulente e sviluppatore di software su commissione.
Perciò mi fa piacere aver saputo che anche quest’anno i giudici della competizione Best Software Awards 2006, organizzata dalla rivista americana Smartphone and Pocket PC Magazine, hanno confermato la validità del software e che, come l’anno scorso, sia giunto tra i finalisti nella categoria Miscellaneous Utilities.
Non è facile categorizzare un software specializzato di questo tipo, ma penso anche che invece di creare una nuova categoria quale Collezionismo potrebbero aggiungerne una quale ad esempio Lifestyle in cui far rientrare tutti i programmi per Windows Mobile realizzati per gestire il proprio stile di vita digitale, così come viene definita la vita moderna, con tutti i mezzi tecnologici che dovrebbero semplificarci la vita. Gestire la propria collezione di Euro monete con un palmare rientrerebbe pienamente in questo concetto, o no? 😉
In ogni caso è un piacere che un software così atipico, frutto del connubio tra la lavoro e passione, sia arrivato alla selezione finale di un concorso che ha raccolto solamente il 20% dei migliori software esistenti per piattaforma Windows Mobile.
Il vincitore della categoria Miscellaneous Utilities è stato StyleTap, un emulatore per far girare i programmi scritti per PalmOS su dispositivi Windows Mobile.
Motoraduno al Ghisallo
Una bella giornata di sole ha graziato alcune migliaia di motociclisti che si sono dati appuntamento a Magreglio, nei pressi del santuario della Madonna del Ghisallo, un luogo per me molto caro in quanto legato ai giorni del campeggio estivo trascorsi in quella zona durante l’adolescenza. E’ stato anche il mio primo raduno insieme agli amici del Vespa Club Como.
Siamo partiti la mattina presto dal punto di ritrovo a Como e abbiamo raggiunto Magreglio sfilando insieme alle centinaia di motociclisti già arrivati sul posto. Ci siamo spostati poi a Civenna dove si è celebrata la commemorazione ai caduti del motociclismo.
La moto che mi ha colpito di più è stata una splendida Moto Guzzi del 1929.
Volevo vedere anche il Museo del Ciclismo da poco inaugurato vicino al santuario. Una struttura nuova e ben allestita, ma il costo del biglietto è stato a dir poco scoraggiante: un paio di Euro in meno rispetto a quello per i Musei Vaticani o per la Galleria degli Uffizi, prenotazione compresa. Con tutto il rispetto per la storia del ciclismo (utilizzo ancora una bici da corsa che ha più anni di me ;)) dubito che ci fosse la sindrome di Stendhal ad attendermi all’uscita di quel museo…
Al ritorno ho percorso un tratto di strada in mezzo ad un gruppo di motociclisti sulle Harley, quasi una sorta di provocazione dopo la lettera che ho scritto al quotidiano locale su Clooney e la sua moto.
Chissà, magari c’era anche lui tra i 4000-5000 motociclisti di quella giornata!