Gli amici mi prendono in giro quando uso il termine Vespatour per descrivere il viaggio che ho fatto quest’estate per l’Italia in Vespa, perché fa venire loro in mente un tour di gruppo organizzato, non certo un viaggio fatto in solitaria.
Dopo quello che è successo nei giorni scorsi a Milano spero non faranno lo stesso quando userò il termine Vespacrash per descrivere la caduta in mezzo alla strada che ha causato un danno non da poco alla mia Vespa GTS…
Cavolo, ho fatto 4200 Km per l’Italia in un mese senza nemmeno un graffio ed ecco che riesco a disfarne la fiancata sinistra cadendo come un asino nel traffico milanese.
Avete presente la banchina del tram che separa le due carreggiate e sporge di qualche centimetro dal fondo stradale?
Bene, stavo percorrendo tranquillamente un tratto di strada di quel tipo. Ero esattamente parallelo e molto vicino alla bassa banchina, prospettiva dalla quale non si notava il rilievo, complici le condizioni di luce della tarda serata. Per superare un’auto davanti a me decido di svoltare verso il tratto centrale che sembrava piatto, quando perdo improvvisamente il controllo della Vespa e mi ritrovo a terra prima ancora di capire perché.
Brutta esperienza… poteva andare peggio, ma non è molto di consolazione visto il danno alla Vespa.
Stavo usando il palmare come navigatore GPS e per fortuna non ha subito danni nella caduta. E’ il quarto salvataggio che mi ha garantito il laccetto di sicurezza agganciato allo specchietto sinistro, mentre gli altri tre sono avvenuti durante il Vespatour.
Che anche il palmare abbia sette vite come i gatti?
Spero proprio che il Vespatour avrà un seguito, ma che invece il Vespacrash rimarrà un caso più unico che raro… sigh!