Può sopravvivere un Paese o un’azienda che non riconosce il merito?
Probabilmente sì, ma solo sopravvivere, perché nel rapido mercato globale è destinata a perdere competitività.
Ho letto i due libri, Meritocrazia e Regole, con interesse. Analizzano in approfondità temi importanti e spesso citati con superficialità in articoli e dibattiti sui media tradizionali.
Il primo libro di Roger Abravanel mi ha lasciato un’impressione decisamente ottimista: dopo una analisi del valore di riconoscere e premiare il merito, assieme alle buone pratiche a cui questo atteggiamento sociale può condurre in differenti contesti, dalle piccole aziende alla pubblica amministrazione, Abravanel lancia 4 proposte concrete per sviluppare la cultura del merito nel sistema Paese.
Il secondo, scritto da Abravanel insieme a Luca d’Agnese, mi ha lasciato invece un pò più pessimista, perché vengono sviscerate le cause che hanno condotto alla generazione di “circoli viziosi” delle regole nel nostro Paese, facendolo precipitare in fondo a numerose classifiche internazionali sulla competitività in diversi settori.
Serve quindi innescare “circoli virtuosi” delle regole, perché stabilire regole è importante, ma altrettanto importante è rispettarle, per capire quali di esse debbano essere annullate o modificate.
Se il sistema Paese rimane però vincolato al proverbiale “fatta la regola, trovato l’inganno”, di tornare competitivi non se ne parla nemmeno. 🙁
Personalmente ho l’impressione che tutto debba partire dalla scuola e da buoni insegnanti. Le proposte di Abravanel in merito sono fattibili e forse qualcosa si comincia a fare, lentamente, mentre i dinosauri che egoisticamente difendono le proprie posizioni si estinguono pian piano…
I libri sono una lettura utile anche per chi fa startup. Per definizione una startup deve agire velocemente per diventare competitiva, e nella mia esperienza ciò non è possibile se i membri della startup non comprendono a fondo quanto sia importante la meritocrazia.
#1 di Mario il maggio 21, 2011 - 10:56
Felice di vederti tornato a bloggare.
Il primo mi è piaciuto, devo leggere il secondo.
L’argomento è serio, ma non disperiamo..