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Meritocrazia e Regole

Meritocrazia e RegolePuò sopravvivere un Paese o un’azienda che non riconosce il merito?

Probabilmente sì, ma solo sopravvivere, perché nel rapido mercato globale è destinata a perdere competitività.

Ho letto i due libri, Meritocrazia e Regole, con interesse. Analizzano in approfondità temi importanti e spesso citati con superficialità in articoli e dibattiti sui media tradizionali.

Il primo libro di Roger Abravanel mi ha lasciato un’impressione decisamente ottimista: dopo una analisi del valore di riconoscere e premiare il merito, assieme alle buone pratiche a cui questo atteggiamento sociale può condurre in differenti contesti, dalle piccole aziende alla pubblica amministrazione, Abravanel lancia 4 proposte concrete per sviluppare la cultura del merito nel sistema Paese.

Il secondo, scritto da Abravanel insieme a Luca d’Agnese, mi ha lasciato invece un pò più pessimista, perché vengono sviscerate le cause che hanno condotto alla generazione di “circoli viziosi” delle regole nel nostro Paese, facendolo precipitare in fondo a numerose classifiche internazionali sulla competitività in diversi settori.

Serve quindi innescare “circoli virtuosi” delle regole, perché stabilire regole è importante, ma altrettanto importante è rispettarle, per capire quali di esse debbano essere annullate o modificate.

Se il sistema Paese rimane però vincolato al proverbiale “fatta la regola, trovato l’inganno”, di tornare competitivi non se ne parla nemmeno. 🙁

Personalmente ho l’impressione che tutto debba partire dalla scuola e da buoni insegnanti. Le proposte di Abravanel in merito sono fattibili e forse qualcosa si comincia a fare, lentamente, mentre i dinosauri che egoisticamente difendono le proprie posizioni si estinguono pian piano…

I libri sono una lettura utile anche per chi fa startup. Per definizione una startup deve agire velocemente per diventare competitiva, e nella mia esperienza ciò non è possibile se i membri della startup non comprendono a fondo quanto sia importante la meritocrazia.

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La Leggenda del Buon Cibo Italiano

La Leggenda del Buon Cibo ItalianoVi siete mai fermati a leggere con attenzione l’etichetta di una confezione di cibo acquistata al supermercato?

Io lo facevo molto raramente prima di leggere il libro di Paolo Conti.

E’ la sintesi di un’inchiesta durata tre anni, contenente un sacco di informazioni presentate in maniera chiara e scorrevole.

Il libro affronta argomenti che vanno dal potere della grande distribuzione sulla filiera alimentare, all’analisi delle emergenze sanitarie causate dalla sofisticazione del cibo, fino alla contrapposizione tra tecno-cibo ed eco-cibo.

Il tutto tenendo sempre in considerazione la posizione dell’Italia rispetto agli altri paesi: abbiamo un certo vantaggio competitivo nel settore del cibo biologico. 🙂

E’ un vantaggio dovuto più che altro alla lentezza del processo di industrializzazione del settore produttivo alimentare nel nostro Paese, cosa che potremmo sfruttare ora che l’attenzione dei consumatori verso il cibo sano e genuino è in deciso aumento.

Insomma c’è ancora speranza per far sì che la fama del buon cibo italiano rimanga tale negli anni a venire e non diventi davvero una leggenda a causa di tecniche invasive di produzione e conservazione, interessi economici della grande distribuzione e non da ultimo le nostre scelte di acquisto. 😉

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Gli Schiavi Moderni di Beppe Grillo

Schiavi ModerniAspettavo da tempo l’uscita del libro di Beppe Grillo perchè sono stato anch’io uno “schiavo moderno“, un lavoratore sottopagato, senza garanzie contrattuali e alla mercè di superiori che facevano della propria arroganza l’unico mezzo per farsi ascoltare.

L’iniziativa di Grillo è nata per dare voce alle storie di più di 400 giovani lavoratori, spesso laureati, che non sembrano vere tale è il livello di umiliazione in molti casi. 😯

Il libro è ben strutturato in diverse sezioni che affrontano problemi che vanno dal lavoro nero alle partite IVA “forzate”, dalla fuga di cervelli al mobbing da parte dei superiori.

Testimonianze del genere non dipingono certo un bel quadro del mercato del lavoro in Italia.

Dicono che critica di più il proprio Paese proprio chi lo ama di più, e gli italiani sono piuttosto bravi in questo ;), ma la situazione reale è davvero grave, da Reset come dice Grillo!

Iniziative come questa non solo aiutano a dar voce a una generazione di giovani precari ma anche a scatenare una reazione in grado di cambiare le cose.

Grande Beppe, continua così! 😉

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A come Avventura di Anna Maspero

A Come AvventuraA come Avventura, B come Bagaglio, C come Cibo, D come Donna.. e così via fino all’ultima lettera dell’alfabeto. 🙂

Questa è l’originale impostazione del libro di Anna Maspero, viaggiatrice comasca che ha trasformato in parole le sue numerose avventure in giro per il mondo.

E’ un libro che mi ha rapito per i numerosi spunti di riflessione sull’essenza del viaggio, che della vita è la metafora, come dice Anna. L’ho letto in un periodo in cui stavo elaborando mentalmente i ricordi dell’intenso viaggio che ho fatto l’estate scorsa in Vespa per l’Italia, percui mi è stato davvero utile.

Ho conosciuto Anna alla presentazione del libro in biblioteca a Como in collaborazione con lo staff de Il Sole dato che i proventi sarebbero stati devoluti al progetto Fiori che Rinascono.

Anna scrive che si viaggia “per fuggire dalla routine, ma anche per abitudine; per svago come per vivere esperienze ed emozioni nuove; per inseguire un sogno o per dimenticare un amore finito; per conoscere o per semplice desiderio di libertà; per la gioia di partire e per quella di tornare.

Beh, c’è stato tutto questo alla base del mio Vespatour in solitaria.

“Per Davide, buona strada!” ha scritto come dedica sulla mia copia del libro.

Lo è stata e lo sarà ancora, grazie Anna! 🙂

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Smettila di Incasinarti!

E’ il titolo del nuovo libro di Roberto Re, fondatore di HRD Training Group, società di servizi dedicati alla formazione e allo sviluppo personale sia per aziende che per privati. Non appena ho saputo tramite la newsletter di HRD che il tour di presentazione del libro sarebbe partito da Milano con un One Night Seminar promozionale al Teatro Nuovo il 13 Novembre, non ho perso tempo e mi sono iscritto subito.

Lo spettacolo è stato davvero entusiasmante! Vedere Roberto Re comunicare ed esprimersi dal vivo lascia il segno. Mi ha sorpreso perecchio il fatto che uno come lui, che dovrebbe essere abituato a parlare in pubblico, fosse visibilmente emozionato durante le primissime battute dello spettacolo, un chiaro segno del totale coinvolgimento in quello che fa. 🙂

La serata è proseguita presentando tramite degli spezzoni di film selezionati ad arte le 10 strategie di incasinamento che adottiamo inconsapevolmente nella nostra vita e che sono descritte nel libro. Renato Converso, energetico comico calabrese, ha fatto poi il suo intervento per mostrare quanto sia utile la riso-terapia. 🙂

C’era anche il mitico Don Mazzi in prima fila, dato che ha scritto la prefazione del libro.

In realtà questo è il secondo libro che Roberto Re scrive. Il primo, Leader di te stesso, divenuto un best seller edito da Mondadori, ha rappresentato per me una sorta di pietra miliare perché ha dato inizio ad un percorso di crescita personale che sta dando frutti inaspettati e che continua ancora adesso.

Proprio per questo ho portato quel libro con me e nell’intervallo sono riuscito a farmelo autografare da Roberto assediato da una folla di persone che volevamo scrivesse una dedica personalizzata sul nuovo libro fresco di stampa.

“Questo è il tuo primo, Roberto!” gli ho detto mentre lo firmava e lui con un cenno di assenso mi ha risposto: “Eh, questo è tosto!”.

Forse infatti il secondo è un pò più leggero, ma lo saprò solo dopo averlo finito.

Di sicuro ho diversi amici a cui regalare un libro dal titolo Smettila di incasinarti per questo Natale. :mrgreen:

Non c’è due senza tre, Roberto! 😉

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Bloggare o Non Bloggare

BloggingMa perchè lo fai?” mi ha chiesto qualche tempo fa un amico riferendosi al blog.

Mi è rimasto impresso perché l’ha detto con un tono e gli occhi sgranati che sottointendevano qualcosa di più simile a “Ma perché diavolo perdi tempo a scrivere un blog?“.

Mi ha sorpreso anche perchè l’amico in questione è un laureando in robotica e quindi ha una certa dimestichezza con gli strumenti informatici. 😉

Mi ha fatto quella domanda forse perché non capiva perché uno senta il bisogno di raccontare qualcosa di sè a chiunque capiti di leggere il blog, o forse non gli sembrava un qualcosa di giustificato dal momento che nessuno mi paga per il tempo che dedico al blog.

Mi sono posto la stessa domanda e credo che la risposta sia di due tipi: da un lato un qualcosa che serve a me per fissare nel tempo i ricordi e fare il punto dei progressi sui miei progetti, dall’altro c’é un’esigenza naturale di comunicare, o semplicemente intrattenere chiunque si fermi a leggere queste righe.

La gratificazione poi avviene quando qualcuno mi dice di aver letto il blog e di averne apprezzato il contenuto. In quell’istante un sorriso da parte di un amico o di una persona che conosco appena va ben oltre qualsiasi remunerazione pecuniaria.

Di recente ho studiato la migliore piattaforma software su cui trasferire il blog e ho scelto WordPress dopo aver letto il libro Building Online Communities With Drupal, phpBB, and WordPress. Ho installato WordPress sul mio spazio web ed ho iniziato a popolare il database di contenuti iniziando dal primo post che ho scritto il 16 Luglio 2003 in occasione del lancio di Ecpc.

Dopo più di 220 post inseriti ecco il risultato in anteprima: blog.albegor.com

Ci vorrà ancora un pò di tempo per completare la migrazione e personalizzare la grafica, ma ho già ricevuto dei commenti positivi sul risultato e sembra che il tema grafico che ho scelto piaccia.

E’ stato davvero strano rileggere tutti i vecchi post mentre li trasferivo. Ho notato io stesso un modo diverso di scrivere e di pormi nei confronti dei lettori nel tempo. E’ stato come una sorta di verifica di una crescita personale.

Un’altra cosa che secondo me costituisce un motivo più che valido per tenere un blog. 🙂

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Riorganizzare Pensieri e Cose

Windows Mobile Guida PraticaQuesto è proprio ciò che ho fatto in questi mesi estivi: riorganizzare le cose nel mio studio, oltre a riorganizzare i pensieri e a rilassare la mente con alcuni ottimi libri per prepararmi ai prossimi mesi.

Tra i libri che ho letto il più divertente è stato Joel on software, una collezione di articoli scritti da Joel Spolsky, CEO di Fogcreek, originariamente pubblicati sul suo blog. Contiene opinioni, commenti, lamentele ed elucubrazioni mentali sullo sviluppo di software così brillanti che mi sono ritrovato ad esclamare un “Questo è così vero!” dopo aver letto diversi passaggi. 🙂

Lo sviluppo di software non è come qualsiasi altro tipo di lavoro artigianale, è puro design, come afferma Joel, ecco perché le abilità necessarie per essere un buon programmatore o anche un program manager sono peculiari.

Ho anche letto un paio di libri sulla leadership personale e sulle relazioni sociali. Un altro era molto più legato ai dispositivi mobili, Windows Mobile Guida Pratica, una guida per principianti sui dispositivi con il sistema operativo Windows Mobile, scritto dallo sviluppatore italiano Massimo Mangia.

L’ho incontrato la sera scorsa a Como con grande piacere, dato che ci sono solo una manciata di sviluppatori indipendenti in Italia, e potete immaginare quanto tale occasione possa essere così speciale quando tipi come noi hanno la possibilità di condividere le proprie opinioni e problematiche su un lavoro che portano avanti con passione. 😉

Così ho fatto una pausa dal lavoro di produzione di codice per ricaricare le batterie e prepararmi al meglio per i prossimi mesi che appaiono impegnativi.

Maggiori dettagli nel prossimo aggiornamento.

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Bruno Bozzetto al Seminario di Chiusura di AnimatiComo

Bozzetto VipCon l’intervento di Bruno Bozzetto, il padre del cartone animato italiano, si è conclusa la prima edizione di AnimatiComo, una serie di tre seminari sulla computer animation organizzata dai ricercatori del Politecnico di Como.

Tutti i partecipanti sono rimasti affascinati dalle parole del “padre”, sebbene egli in effetti preferisse l’appellativo di nonno. 🙂

Ciò che mi ha impressionato di più, oltre alla sua estrema chiarezza di esposizione, era la decisa convinzione che ha guidato tutta la sua carriera, secondo la quale si possono fare grandi cose anche con poche risorse. Tutto parte dalla creatività, poi si utilizzano gli strumenti che si hanno a disposizione per esprimerla, strumenti che non devono essere necessariamente i più avanzati tecnologicamente e costosi. Basta dare un’occhiata a ciò che ha prodotto utilizzando Flash e un sacco di ironia sulle peggiori abitudini del popolo italiano in Europa&Italia, una breve animazione che ha realizzato nel 1999.

Il seminario si è concluso con la proiezione del cartone Vip Mio Fratello Superuomo, uno dei suoi tre lungometraggi, realizzato nel 1968.

Qui potete leggere una breve intervista a Bozzetto pubblicata sul quotidiano locale La Provincia.

Tutto questo contrasta molto con il risultato finale ottenuto dal team di animazione spagnolo ad alto budget, almeno per gli standard europei, che ha prodotto il film di animazione 3D El Guerrero Sin Nombre, presentato per la prima volta dopo il suo completamento da Nacho Martin la scorsa settimana durante il secondo dei tre seminari. La tecnica del cartoon rendering ha garantito al film un aspetto unico e impressionante, ma l’empatia generata dai personaggi era anni luce da quella suscitata nello spettatore dai Fratelli Vip di Bozzetto, secondo me.

Ho avuto l’occasione di parlare un pò con Nacho e mi ha detto una frase che condivido parzialmente: l’importante è arrivare alla fine…

AnimatiComo è stata una esperienza piacevole, resa ancora più interessante dal fatto che sto leggendo il libro Animazione 3D scritto da Nicolò Ceccarelli e Daniele Bigi, le due menti principali dietro l’evento. Non vedo l’ora della prossima edizione! 🙂

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Animazione 3D e AnimatiComo

AnimaticomoOggi ho partecipato alla prima delle tre presentazioni di AnimatiComo, un evento organizzato dal Politecnico di Como e da alcune persone interessate alla computer animation. Tra di essi Nicolò Ceccarelli e Daniele Bigi, autori del libro Animazione 3D che sto leggendo proprio in questi giorni.

L’ospite di oggi era l’artista giapponese Fusako Yusaki, mente brillante che esprime la propria creatività utilizzando la plastilina per produrre delle impressionanti animazioni con la tecnica dello stop motion. Ha parlato brevemente della sua lunga carriera e dell’amore per l’Italia dove vive da molti anni.

Il suo rapporto con la tecnologia legata alla computer grafica, il tema base dell’evento, è limitata, ma lo scopo di Ceccarelli era di mostrare agli studenti questo aspetto particolare dell’animazione e secondo me ha fatto bene dato che è stato un grande piacere ascoltare la Signora Fusako mentre parlava della sua arte e della sua passione con l’entusiasmo e la vitalità di una ragazzina. 🙂

La prossima settima l’ospite principale sarà David Iglesias, mentre la settimana seguente sarà presente il grande Bruno Bozzetto.

Un dettaglio curioso: la palla verde del logo di AnimatiComo si suppone sia fatta di plastilina come omaggio a Fusako.

Tornando ai miei lavori, i quali non hanno per nulla a che fare con la plastilina come mezzo di espressione, ma piuttosto con bit e pezzi di codice, anche se devo dire che entrambi possono contenere lo stesso livello di imperfezioni ;), tutto è quasi pronto per la pubblicazione della versione 1.5 di EcPc, sia in VGA che QVGA.

Come ho scritto sul forum ho fissato la data della pubblicazione per il 16 maggio. A lunedì dunque! 🙂

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